PASSIFLORA
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  • La Passiflora è un genere di che comprende circa 465 specie di piante erbacee perenni ed annuali, arbusti dal portamento rampicante e lianoso, arbusti e alberelli, alti fino a 5-6 m, originarie dell'America centro-meridionale, con alcune specie provenienti dal Nord America, Australia e Asia.

    Il nome del genere, adottato da Linneo nel 1753 significa "fiore della passione" e gli fu attribuito dai missionari Gesuiti nel 1610, per la somiglianza di alcune parti della pianta con i simboli della passione di Cristo, i viticci la frusta con cui venne flagellato; i tre stili i chiodi; gli stami il martello; la raggiera corollina la corona di spine.

    Le specie utilizzate a scopi medicinali sono la P. caerulea, la P. incarnata e la P. edulis. Nell'antichità, gli Aztechi, utilizzavano la passiflora come rilassante.

    L'infuso, lo sciroppo e l'estratto fluido delle parti verdi raccolte da giugno a settembre e fatte essiccare all'ombra in luogo arieggiato, vantano proprietà sedative del sistema nervoso, tranquillanti, ansiolitiche, antispasmodiche, curative dell'insonnia e dell'isterismo; inducono un sonno fisiologico e una attività diurna priva di ottundimento. Già ai tempi della prima guerra mondiale, la passiflora fu utilizzata nella cura delle "angosce di guerra".

    L'infuso di foglie e fiori viene utilizzato per la psicoastenia.

    Le foglie sono ricche di flavonoidi e curarine ricche di proprietà sedativa e antispadmodica. La passiflora è indicata contro la tachicardia, l'ansia e contro l'insonnia.

    Le caratteristiche farmacologiche della Passiflora incarnata la rendono utile per facilitare lo svezzamento dagli psicofarmaci, sempre se utilizzata in ambito medico e con raziocinio. (P.Campagna. Farmaci Vegetali. Minerva Medica ed. 2008).

    Attenzione i frutti crudi di P. caerulea possono provocare nausea e vomito in seguito a ingestione. Contengono inoltre glicosidi cianogenetici con azione depressiva sul centro cardio-respiratorio.

    Gli alcaloidi armanici, unitamente ai flavonoidi, possiederebbero una azione spasmolitica impiegabile specialmente a livello bronchiale, mentre ai flavonoidi viene conferita  l'azione calmante.

    Il maltolo, l'etil-maltolo ed i flavonoidi accrescono l'effetto dei calmanti, mentre le armaline sono blandamente neurotoniche.

    Le armaline dilatano le arterie coronarie, lostruzione delle quali  può causare  attacchi di cuore; la Passiflora è perciò è un eccellente preventivo per i soggetti a rischio. (In questa situazione è ancora più importante utilizzare la pianta sotto verifica medica).

    Nella Passiflora sono presenti anche ossicumarina, aminoacidi, steroli, acidi grassi ed organici.

    I risultati farmacologici nella ricerca della qualità dei principali componenti chimici della pianta, hanno confermato una valenza depressiva sull’apparato nervoso autonomo (motilità enterica, ritmo cardiaco, ecc.), un allungamento del periodo di sonno indotto ed un esito tranquillante, a fronte di una tossicità totalmente irrilevante.

    Tra gli elementi chimici della Passiflora è si possono riscontrare una notevole quantità di composti come i flavonoidi, il maltolo, gli alcaloidi (armina, armolo,armalina, armano, armalolo), l’ossicumarina,gli steroli,gli aminoacidi, gli acidi grassi ed organici.

    Il comportamento della Passiflora è somigliante a quello dei calmanti tradizionali (i bromuri ed il cloralio idrato) e si pensa che questa sia provvista di recettori comuni alle benzodiozepine.

    Le proprietà farmacologiche della pianta la indicano come necessaria per favorire la fase decrescente da psicofarmaci.

    La Passiflora agisce sul sistema nervoso centrale con  effetti tranquillanti e sedativi ma non stimola  esiti narcotici.

    Rilassa il tessuto muscolare liscio dell'apparato digerente,  dimostrandosi  per questo fatto un valido antispasmodico con risultati digestivi.

    E' altresì efficace nei dolori mestruali giacché  distende i tessuti muscolari della parete uterina. E’ un efficace aiuto come calmante nelle gastralgie e  nelle digestioni difficoltose.

    Non utilizzare Passiflora in gravidanza anche se non sono state registrate conseguenze indesiderate; solo le armaline, presenti nella Passiflora,stimolano l’eccitamento uterino, rendendo  la pianta non idonea alle donne in stato interessante. 

    L'utilizzo complementare della Passiflora e di sedativi può aumentare gli effetti di quest’ultimi.

    L’uso concomitante di alcool o di benzodiazepine può causare il probabile potenziamento della sedazione.

    Un ottimo prodotto contenente passiflora è Humor.

    Bibliografia minima
    Quando il sonno non arriva", di Barbara Ricciardi, pubbl. su Sapere&Salute Folia, anno 3, marzo 2004
    "Le piante medicinali", di Roberto Michele Suozzi, Newton&Compton, Roma, 1994, pag.90
     

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