O glycine max.
La soia è uno dei cibi con la più alta concentrazione di isoflavoni, fitoestrogeni che regolano naturalmente la produzione ormonale corporea.
Questo effetto equilibratore è particolarmente utile per le donne che desiderano sia assicurarsi un corretto e regolare equilibrio ormonale sia un naturale aumento del seno, poiché gli isoflavoni della soia stimolano naturalmente la produzione di estrogeni 'buoni' che si legano alle cellule dei recettori della ghiandola mammaria contribuendo così allo sviluppo sano del seno.
Gli isoflavoni della soia bloccano anche la ricezione di estrogeni pericolosi e cancerogeni di origine chimica, aiutando così a proteggere il seno (e il corpo in generale) dai rischi di tumori.
Ci sono numerosi studi clinici sugli effetti di prevenzione del cancro degli isoflavoni della soia.
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La soia è quindi un cibo straordinario e un ottimo integratore che dovrebbe essere incluso nella nostra dieta quotidiana.
Altre caratteristiche e proprietà:
La soia è un alimento di grande valore che sta ottenendo sempre più successo nell'alimentazione non solo dei vegetariani ma di tutte le persone che tengono alla loro salute.
Sono anche in commercio molti integratori a base di soia.
La soia ha sapore simile ai fagioli e può essere consumata proprio come un legume.
Dalla soia si ricavano anche numerosi prodotti alimentari presenti sempre più massicciamente sul mercato non solo nei negozi specializzati ma anche nei supermercati: l'olio di soia, la farina di soia, la salsa di soia (ottimo condimento molto usato nella cucina cinese al posto del sale), latte di soia, gelato di soia, tofu (un formaggio a base di soia), hamburger e salsicce di soia sostitutivi della carne per i vegetariani.
La soia infatti è composta al 44% da proteine, molto più che le lenticchie o altri legumi.
Dalla soia si estrae una sostanza eccezionale per la salute: la lecitina, un emulsionante naturale che mantiene in sospensione il colesterolo presente nel sangue impedendo che si depositi sulle pareti delle arterie.
E' ottima per abbassare il colesterolo alto.
I depositi di colesterolo sono la principale fonte di malattie cardiovascolari.
La lecitina di soia entra anche nella struttura delle pareti cellulari apportando due tra i maggiori antiossidanti: la vitamina A ed il fosforo.
I fitoestrogeni contenuti nella soia possono proteggere efficacemente gli uomini dal carcinoma della prostata e le donne dalle malattie legate alla produzione di estrogeni quali il carcinoma della mammella, l'endometriosi, la mastopatia fibrocistica (cioè la malattia fibrocistica del seno), i fibromi dell'utero ed i disturbi della menopausa.
La bassa percentuale di queste patologie tra le donne giapponesi potrebbe essere dovuta al loro forte consumo di cibi a base di soia, specialmente di tofu. In effetti, le donne asiatiche non hanno neppure un termine nelle loro lingue per le "vampate di calore" - non sanno proprio cosa siano!
La presenza di isoflavoni rende la soia quindi un ottimo aiuto per i problemi della menopausa.
Gli isoflavoni della soia agiscono come tutti gli estrogeni riequilibrando sia condizioni di eccesso di estrogeni (come la sindrome premestruale) sia di carenza di estrogeni (come appunto la menopausa), riportando gli ormoni a livelli corretti.
Così alleviano i sintomi della menopausa come le vampate di calore.
E costituiscono quindi un'ottima alternativa agli ormoni di sintesi spesso usati per combattere appunto i problemi della menopausa ma con effetti collaterali spiacevoli che invece sono del tutto assenti nei fitoestrogeni.
Attualmente si sta appunto indagando su due fitoestrogeni della soia più conosciuti: il genistein ed il daidzein, per la loro capacità di regolare gli squilibri ormonali. (A. Cassidy et al, Biological Effects of a Diet of Soy Protein Rich in Isoflavones on the mestrual Cicles of Premenopausal Women, in "American Journal of Clinical Nutrition"60, 1. 994, 333 -340.
Il fagiolo miracoloso
[The Miracle Bean] I cinesi che hanno un consumo regolare di fagioli di soia e/o tofu hanno solo un'incidenza del 50% di cancro allo stomaco, al colon, al seno e al polmone in confronto a quei cinesi che consumano raramente la soia o i prodotti di soia. I fagioli di soia contengono livelli piuttosto alti di vari composti con provata attività anticancro, compreso un alto livello di isoflavoni, come il genistein. Questi isoflavoni hanno dimostrato di inibire la crescita di cellule umane di cancro al seno e al polmone. In aggiunta, un uso regolare delle proteine della soia (fagioli di soia, tofu, bevande di soia, ecc.) può abbassare il colesterolo nel sangue e i livelli di trigliceridi dal 10 al 15 per cento., soprattutto in persone con livelli elevati di lipidi.
Mangiare i fagioli di soia per combattere il
cancro I prodotti di soia, il cancro al seno, e altre malattie [Soy Products, Breast Cancer, and Other Diseases] - Copyright © 1997 by James Michael Howard. il programma tv della NBC,
"Dateline" del 9 giugno, riportava i generali benefici del consumo di
prodotti di soia. Una delle cose sottolineate dall'articolo era la connessione tra
un aumento del consumo di soia e gli effetti protettivi contro il cancro al seno. La soia aumenta la
produzione dell'ormone deidroepiandrosterone (DHEA). A mio avviso il DHEA è
necessario per la crescita e lo sviluppo di tutti i tessuti e i tessuti adulti
richiedono il DHEA per un corretto mantenimento. Una ipotesi subordinata a questo è che la
stabilità delle cellule dipende dal DHEA. Ciò ha prodotto la mia spiegazione del cancro
come un risultato della riduzione di DHEA. Cioé, la riduzione di DHEA può scatenare
l'attivazione di oncogeni (geni del cancro). Il DHEA inizia a decrescere dopo i 20-25
anni, raggiungendo livelli molto bassi nell'età anziana. La mia ipotesi è che questa è
la ragione per cui l'incidenza di cancro aumenta con l'età. Livelli misurabili di DHEA
sono ridotti nelle donne con cancro al seno, e questa riduzione avviene circa nove anni
prima della diagnosi (Geriatrics 1982; 37: 157). Una serie di studi dimostra che il
trattamento con DHEA fornisce un effetto protettivo contro il cancro al seno. Cioé,
alzando il DHEA si riduce l'incidenza di cancro al seno. Una citazione riporta anche gli
effetti benefici del DHEA in altre aree importanti alle donne anziane. "Questi dati
mostrano che il DHEA ha un'azione stimolante sulla massa ossea e un effetto inibente sui
trigliceridi, oltre ad avere un effetto protettivo sullo sviluppo di carcinoma mammario
indotto da DMBA nei topi. Tali dati suggeriscono che oltre a ridurre il rischio di cancro
al seno, la terapia di sostituzione del DHEA può anche avere effetti benefici sul
metabolismo dei lipidi nelle donne che ricevono questa terapia." (Endocrinol. 1997;
138: 3387). Quindi, aumentare il DHEA riduce l'incidenza di cancro al seno. Un legame
tra consumo di soia, riduzione di cancro al seno, e aumento dei livelli di solfato di DHEA
(il precursore del DHEA) fu riportato nel 1995. "C'è anche prova del fatto che i
prodotti di soia possono influenzare i fattori di rischio per il cancro, come i livelli di
ormoni endogeni. Dati preliminari trovati dal nostro gruppo indicano che le giovani donne
della Chiesa Avventista che sono vegetariane con gran apporto di soia nella loro dieta e
un rischio più basso di cancro al seno potrebbero avere livelli più alti di un androgeno
surrenale, il solfato di deidroepiandrosterone." (J. Nutr. 1995; 125(3 Suppl):
709S-712S). Lo show "Dateline" presentava l'ipotesi che l'aumento di cancro al
seno nelle donne giapponesi che si trasferiscono negli Stati Uniti potrebbe essere un
risultato di una riduzione del consumo di soia rispetto al Paese d'origine. I derivati della soia e il ginseng
possono ridurre il rischio di cancro SAN ANTONIO-- Il Tofu e altri cibi a
base di soia--possibilmente anche la pianta del ginseng--possono aiutare le donne a
evitare il cancro, secondo ricerche preliminari presentati qui lo scorso mese al
convegno annuale dell'Associazione Osteopatica Americana. I fitoestrogeni della soia: un approccio
alternativo alla tradizionale terapia ormonale per la menopausa? La tradizionale terapia di sostituzione
ormonale per la postmenopausa (HRT) conserva la densità delle
ossa, riduce il rischio di
malattie cardiache coronariche e può sostenere la funzione cognitiva con l'avanzare
dell'età. Nonostante questi benefici per la salute, l'uso della terapia HRT è basso
(circa 10 per cento delle donne oltre i 55 anni). Ciò è collegato innanzitutto con la
paura di cancro al seno e il bisogno di una somministrazione collaterale di progestina. Ci
siamo interessati ai fitoestrogeni (genistein e daidzein) dalla soia come alternative
potenziali alla tradizionale HRT - particolarmente perché possono essere protettivi
contro il cancro al seno e sono antiestrogeni per l'endometrio ovviando così al bisogno
della progestina. Gli effetti degli isoflavoni delle
proteine della soia sul tessuto del seno Presentato al "Simposio sull'impatto
sulla salute delle proteine di soia" da Gli isoflavoni, così abbondanti nella soia, hanno dimostrato di avere effetti biologici e biochimici in una serie di modelli in vitro e animali. Questi effetti sono basati non solo sulle proprietà estrogeniche degli isoflavoni, ma anche sul loro ruolo come inibitori delle chinasi tirosina della proteine, regolatori della trascrizione genetica, modulatori dei trasportatori delle membrane, e come antiossidanti. Predire il risultato degli effetti di diete ricche di isoflavoni, come quelle a base di soia, sulle malattie croniche (il cancro e le mallattie cardiache) non dovrebbero essere basati su uno solo di questi meccanismi. Per esempio, la prevenzione dell'osteoporosi da parte degli isoflavoni (un effetto estrogenico) è in contrasto con dati epidemiologici e di laboratorio che suggeriscono che la soia e gli isoflavoni prevengono il cancro. Tuttavia, la recente scoperta di un nuovo recettore di estrogeni (ERP) che lega selettivamente l'isoflavone genistein fornisce nuovi argomenti per spiegare il paradosso degli estrogeni. l'ERP mostra una distribuzione di tessuto diversa dai classici recettori di estrogeni, essendo abbondante nelle ossa, nel cervello, nel sistema cardiovascolare, nel sistema genitourinario, nei polmoni e nella prostata, ma non nel seno. Così gli isoflavoni possono essere forme naturalmente presenti di una nuova importante classe di droghe chiamate modulatori selettivi di ricettori di estrogeni, attualmente in sviluppo per il trattamento della malattia post-menopausale nelle donne. UCLA Center for Human Nutrition Il killer del cancro - Un ormone nella
soia fa morire le cellule tumorali I BIOCHIMICI negli Stati Uniti hanno
individuato come un ingrediente chiave nei fagioli di soia annienti il cancro. Hanno
mostrato che il genistein, un estrogeno vegetale, gioca un ruolo chiave nel sopprimere
la crescita di cellule cancerose. Le diete asiatiche ricche di soia sono state
collegate a una bassa incidenza di cancri, particolarmente al seno, al colon e alla
prostata. Questo legame è stato rinforzato da nuove prove che quando gli Asiatici
emigrano negli Stati Uniti e abbandonano la dieta ricca di soia, il loro rischio di
sviluppare questi cancri aumenta. Amy Lee della Università del Sud della California a Los
Angeles ha scoperto che il genistein è un fattore chiave in questo. Funziona indebolendo
la risposta delle cellule cancerose agli stress che di solito le spingono a crescere più
velocemente. "Quando una cellula cancerosa cresce a tutto spiano, le cellule
rimangono presto senza ossigeno e glucosio che sono normalmente forniti dal sangue",
dice la Lee. Per compensare, mandano un SOS chimico che scatena la formazione di nuovi
conduttori per nutrire il tumore, un processo chiamato angiogenesi. LE PROTEINE DI SOIA RICCHE IN ISOFLAVONI ATTENUANO LA PERDITA OSSEA DELLA COLONNA LOMBARE IN DONNE IN PERI-MENOPAUSA
Autori: D Lee Alekel,
Alison St Germain, Charles T Peterson, Kathy B Hanson, Jeanne W Stewart,
Toshiya Toda. Background: Nessun studio pubblicato ha esaminato direttamente gli effetti delle proteine di soia contenenti isoflavoni sulle ossa o sul ricambio osseo nelle donne in peri-menopausa. Obiettivo: Determinare gli effetti del consumo, su un arco temporale di 24 settimane, di proteine isolate di soia contenenti isoflavoni (80,4 mg/giorno) in termini di attenuazione di perdita ossea durante la transizione menopausale. Progetto: Al trattamento, in doppio cieco, sono stati sottoposti soggetti in peri-menopausa scelti casualmente: soia ricca in isoflavoni (SPI+; n=24), soia povera in isoflavoni (SPI-; n=24) ovvero proteine di siero del latte (controllo; n=21). Prima e dopo il trattamento, sono stati misurati la densità minerale ossea (BMD) e il contenuto minerale osseo (BMC) del tratto lombare della colonna vertebrale, utilizzando la tecnica di assorbimento a raggi X, nonché il contenuto di N-telopeptidi nelle urine e la fosfatasi alcalina specifica delle ossa nel sangue (BAP). Risultati: La variazione percentuale di BMD e BMC spinale non si è discostata da zero nei gruppi SPI+ e SPI-, mentre la perdita ossea si è manifestata nel gruppo di controllo (-1,285, P=0,0041 e —1,73%, P=0,0037 rispettivamente). In base ad analisi di regressione, il trattamento SPI+ ha avuto un effetto positivo sul cambiamento di BMD (5,6%, P=0,023) e BMC (10,1%, P=0,0032). I valori di base di BMD e BMC (P=0,0001) hanno inficiato negativamente la variazione percentuale nei loro rispettivi modelli; il peso corporeo di base (P=0,0036) e il basso peso delle ossa libere (P=0,016) hanno contribuito positivamente alla variazione percentuale in BMD e BMC. Il valore serico dopo il trattamento di BAP era negativamente correlato alle variazioni percentuali in BMD (P=0,0016) e BMC (P=0,019). La codifica di contrasto, utilizzante analisi di covarianza con BMD o BMC come risultato, ha mostrato che gli effetti sono da ricondursi agli isoflavoni, e non alle proteine di soia. Conclusione: Gli isoflavoni di soia attenuano la perdita ossea nel tratto lombare della colonna vertebrale nelle donne in peri-menopausa. |
Studi su animali hanno dimostrato che gli isoflavoni della soia sono essenzialmente sicuri.
Nonostante ciò, essi possono presentare interazioni significative con farmaci.
Infatti esiste la possibilità che possano alterare l'assorbimento e l'escrezione biliare mediante l'interazioni con trasportatori come la glicoproteina P intestinale e possano inibire il metabolismo ossidativo o di coniugazione di alcuni farmaci.
Alcuni antibiotici (clindamicina, macrolidi, neomicina, tetraciclina) possono invece alterare il metabolismo degli isoflavoni. Infatti i batteri intestinali producono alcuni enzimi fondamentali per l'idrolisi degli isoflavoni.
Gli antibiotici quindi possono, riducendo la flora batterica intestinale, ridurre la formazione di isoflavoni attivi.
In linea teorica gli isoflavoni possono competere con i farmaci che posseggono attività estrogenica e dovrebbero essere quindi assunti con cautela da pazienti che assumono estrogeni o estroprogestinici.
Possono inoltre modulare selettivamente l'espressione dei recettori per gli estrogeni e per questo devono essere utilizzati con cautela da donne che assumono SERMS (clomifene, raloxifene, tamoxifene o toremifene).
Vi sono comunque dei dati contrastanti che suggeriscono da un lato una riduzione del rischio di insorgenza del cancro alla mammella, dall'altro l'effetto opposto.
Sembra inoltre che possano inibire la 5-alfa reduttasi di tipo II potendo da un lato ridurre l'attivazione ormonale fisiologica, dall'altro causare un effetto additivo con altri inibitori della 5-alfa reduttasi (dutasteride e finasteride).
Gli isoflavoni possono ridurre l'assorbimento orale degli ormoni tiroidei.
Inoltre sembra che possano influenzare la fisiologia tiroidea interferendo con la perossidasi che catalizza la formazione della tireoglobulina, causando una riduzione della produzione ormonale tiroidea ed aumentando di contro quella del TSH, in particolare nei bambini.
Per queste ragioni dovrebbe essere usata cautela nei soggetti con funzionalità tiroidea compromessa.
Sono comunque necessari ulteriori studi per confermare l'esatto meccanismo di questa interazione.
Nel frattempo è necessario utilizzare cautela nella co-somministrazione di ormoni tiroidei e isoflavoni della soia.
Ci sono altri studi che dimostrano come l'uso sconsiderato di isoflavoni di soia durante la gravidanza possa esercitare un effetto tossico sul feto.
Infine la soia può ridurre l'assorbimento di alcuni nutrienti come zinco, ferro e calcio.
Per evitare tali problemi di assorbimento, questi supplementi dovrebbero essere assunti a distanza di almeno due ore dal pasto.
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Altro prodotto di interesse è : Promensil.
Bibliografia: